Mi chiamo Andrea Bianchi e svolgo la professione di avvocato dal 1996, in Milano, presso il mio studio di Viale Stelvio n. 21.
Mi occupo prevalentemente della giustizia penale, quel settore del diritto nel quale l’Avvocato spesso deve porsi in trincea a difesa dei diritti fondamentali della persona.
C’è chi dice che la professione di Avvocato penalista sia una missione. Io mi limito a sostenere che “penalista” è colui che sa che il suo prossimo non è un mostro, che il male trova spazio nel cuore di ogni uomo e che la seconda occasione è per tutti quelli che la meritano. Dico anche che la difesa non è un
diritto solo degli innocenti ma anche dei colpevoli e che il ruolo del penalista non coincide col negare l’evidenza, ma nel porre in luce i dubbi e le circostanze attenuanti, nell’evitare processi sommari di piazza (oggi si direbbe talk show giudiziari) nei quali la sentenza è scritta prima del processo.
Ho scelto di fare l’avvocato penalista nel 1988, quando il caso Tortora riempiva le pagine della cronaca nazionale, non solo giudiziaria, con le sue mostruosità, all’alba della riforma del processo penale. Mi dissi che non potevo rimanere indifferente dinnanzi ad una giustizia disumana ed ingiusta, ma che dovevo accettare di scendere nell’arena per combattere al fianco delle persone senza voce. Credo che l’esperienza maturata nelle aule di giustizia, in più di venticinque anni di professione, vada posta al servizio di tutti coloro che sognano di combattere per la difesa dei diritti delle persone, perché la giustizia non sia solo una parola e perché gli abusi del potere non prevalgano sulla verità.

Andrea Bianchi svolge la professione di avvocato dal 1996, nel suo studio di Milano.
E’ specializzato in diritto di famiglia, diritto penale minorile e diritto penale, con particolare riguardo alla violenza di genere.
Svolge, nelle scuole medie, lezioni educative in tema di bullismo e violenza di genere.
Come presidente dell’associazione centro studi famiglia, dal 2014 al 2018 ha guidato uno sportello informativo sulla crisi coniugale ed i diritti di donne e minori presso il Comune di Legnano.
Sino ad ora ha pubblicato tre romanzi: Tre parole di troppo (Ed. Albatros 2011); Manuel Grandi sedici anni avanti (Ed. Eracle 2013); Un ragazzo in fuga (Ed. Robin 2019). Con il romanzo “Manuel Grandi sedici anni avanti” si è aggiudicato il premio speciale della giuria nel concorso letterario Casentino dell’anno 2012.
La collana di racconti a fini didattici “avvocato allo sbaraglio” è stata concepita nel 2021 allo scopo di condividere, con praticanti e giovani avvocati, l’esperienza maturata in venticinque anni di una professione affascinante, complessa e di enorme importanza sociale, ma bisognosa di un rilancio affinché la voce dei diritti dell’imputato non sia soffocata ma possa risuonare nelle aule di giustizia con rinnovato vigore.